Comunicato 1 Maggio

L’Unione Sindacale Italiana (USI-AIT) ha proclamato lo

sciopero generale nazionale

per la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro e della vita lavorativa

per l’intera giornata o turno di lavoro di tutte le categorie pubbliche e private

(esclusi traporto aereo, ferroviario, marittimo, marittimo FS, appalti ferroviari, circolazione e sicurezza stradale, carburanti e igiene ambientale)

per la giornata del Primo Maggio 2016

La giornata internazionale dei lavoratori o festa dei lavoratori viene celebrata, in tutto il mondo, il Primo Maggio.
Le sue origini sono nei movimenti per la riduzione dell’orario di lavoro.
In Italia venne celebrata già dal 1891, costituendo un momento di solidarietà e rivendicazione di diritti, limitando il lavoro alle prestazioni ritenute essenziali e comunque non rimandabili.
Negli ultimi anni assistiamo sempre più a una riduzione dei contenuti di tale giornata a causa della possibilità di molte aziende di pretendere la prestazione lavorativa.

USI-AIT ritiene che il Primo Maggio debba ritornare ad essere patrimonio dei lavoratori e nella loro esclusiva disponibilità, rifiutando qualunque attività lavorativa in tale data, ad esclusione delle prestazioni essenziali.

USI-AIT Fed. Prov. di Bologna

Manifesto1maggio

In piazza il 18 marzo per lo sciopero generale!

Nella giornata di oggi 18 marzo la sezione USI-AIT di Bologna presidia piazza xx settembre con un gazebo informativo sulle motivazioni che hanno spinto alla proclamazione di questo importante sciopero nazionale che ha coinvolto tutte le categorie del settore pubblico e privato.

Oggi abbiamo deciso di scioperare contro l’Accordo di Rappresentanza Sindacale del 2014, fra i dirigenti Cgil-Cisl-Uil e i padroni di Confindustria, che ha lo scopo di escludere totalmente i sindacati e i gruppi di lavoratori che hanno deciso di non abbassare la testa.

Scioperiamo contro il Jobs Act, una legge fatte per renderci sempre più precari e inermi; contro il ricatto delle differenze salariali che spezzano la solidarietà nei luoghi di lavoro, per il blocco e la cancellazione dei sistemi delle esternalizzazioni e degli appalti, solo metodi con cui sfruttare di più i lavoratori.

Lottiamo e sosteniamo ogni esperienza di lotta per la redistribuzione del reddito, per il diritto all’abitare, diritto al lavoro e alla salute a prescindere dal luogo di nascita.

La realtà che vogliono farci percepire i giornali e le tv è sempre più distante dalla realtà che dobbiamo affrontare ogni giorno, la politica prova a metterci uno contro l’altro per poterci soggiogare meglio, per questo, oggi ancora una volta scegliamo di alzare la voce contro la politica economica e sociale del governo Renzi e dell’unione Europea.
Oggi siamo stati in strada con la nostra arma più forte: la solidarietà
fra tutte e tutti, fra i lavoratori diversi.

Di seguito il testo del volantino distribuito, qui il pdf.

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Comunicato 1 Marzo

Comunicato 1 marzoOggi ho un lavoro, anzi ne ho tre. Lavoro nove ore al giorno, ne dormo otto, ne passo quattro tra un lavoro e l’altro. Ho un contratto. Per gli altri due lavori spero che chi mi paga non venga meno agli accordi presi. Non arrivo a mille euro al mese. Oggi riesco a pagare l’affitto, domani non so. Non riesco a pensare a progetti di vita che superino la settimana. Anzi sì, provo comunque a sognare, ma l’ansia mi divora. Dovrei ringraziare di avere un lavoro, dovrei essere riconoscente al padrone, dovrei accettare quel che mi chiede senza condizioni. La posta in gioco è il riuscire a sopravvivere, ancora oggi, ancora una settimana.

Storie, confidenze, racconti di vita che accomunano chi razzisti, padronato e istituzioni vorrebbero dividere. Il fronte è unico, la lotta è comune. Non c’è cittadinanza che possa dividere chi lotta per condizioni di vita e di lavoro dignitose. Precarietà, mobilità, frammentarietà, bassi livelli salariali sono le condizioni imposte dall’europa che spera di far cassa, dal governo che tutela gli interessi propri e dell’impresa seguendo l’istinto rapace del profitto.

Non cediamo al ricatto facile, sappiamo guardare più in là. Per questo saremo in piazza il 1 marzo. Perchè le incertezze e le difficoltà cui sono costretti rifugiati e migranti che si vedono negati diritto d’asilo e permessi di soggiorno sono solo una delle facce della precarietà che affligge tutti.

Informati ora, organizzati subito!

Appuntamento martedì 1 marzo alle 17:00 in Piazza del Nettuno.

U.S.I. Bologna

Comunicato 1 marzo PDF